Spopola sui social il video racconto di Città di Partenope che unisce i napoletani del mondo.
Dopo solo due mesi, di cui agosto non è certo il mese più amato dal web, il video “Vivere a Napoli” realizzato in occasione del “Natale di Partenope” è già un tormentone della rete.
Sono infatti oltre 150 mila le visualizzazioni registrate attraverso i canali di YouTube e Facebook dei quasi tre minuti in cui una voce fuori campo racconta con l’ausilio delle immagini più significative della vita quotidiana in città cosa significhi per i napoletani vivere a Napoli. Una domanda che molti si pongono in tutto il mondo e non solo alle pendici del Vesuvio, come testimonia il propagarsi di questo virus positivo che tocca animi e coscienze di napoletani e non a giudicare dai luoghi in cui risulta visualizzato il video presentato all’Agorà Morelli di Napoli.
Centinaia anche i commenti postati sui social network attraverso cui il video sta girando, tanti e tali da dare il via ad un vero e proprio dibattito su cosa significhi per i napoletani vivere a Napoli.
Imponente anche l’azione di incoming di “Città di Partenope” che ha lanciato il video e che adesso vuole farlo tradurre in molte lingue grazie alla collaborazione di tanti cittadini. L’azione di crowdfundig toccherà tutti e cinque i continenti e chiunque, spiegano i promotori, potrà dare il suo contributo e ricevere una ricompensa cliccando sul seguente link: http://www.indiegogo.com/projects/vivere-a-napoli
“C’è da scommettere – commenta il noto pubblicitario Claudio Agrelli, che lo ha composto con la collaborazione di Riccardo Marchese e con un budget molto contenuto – che i napoletani e partenopei saranno uniti nel diffondere questo inno al fascino della vita nella città del sole. Sono in molti a dire che questo cortometraggio ha fatto molto di più di quanto varie campagne istituzionali hanno fatto per il nostro territorio”.
Hai già visto il nostro video “Vivere a Napoli”?
Dovresti! “Vivere a Napoli” è uno strumento efficace per diffondere nel mondo un’idea di Napoli più affascinante e meno basata su stereotipi negativi. Un inno alla vita partenopea, contro tutte le fughe di cervelli.
Leggi l’articolo del Corriere del Mezzogiorno datato 1 ottobre 2013.